Vi ricorderete di me per il mio progetto su militari caduti e dispersi della prima guerra mondiale.
Mi scuso in anticipo. Questo lavoro è BEN più raffazzonato, una sola mappa, spero impaginata decentemente, ma l’ho fatto oggi 24 aprile (in realtà è 01.07 del 25 Aprile mentre scrivo) post lavoro.
L’Istituto centrale di statistica ha utilizzato nei luoghi di nascita spesso province non ancora create al tempo dei fatti (Caserta) che infatti non erano nel censimento del 1936. La provincia di Caserta, ancora prima Terra di Lavoro, all’epoca del 1940-1945 era suddivisa tra diverse province quali Frosinone, Benevento, Avellino e Napoli. Queste aree quindi potrebbero avere dei problemi per il calcolo x 100.000 abitanti, poichè il censimento considera la provincia di Caserta dentro queste aree, il documento sui morti e dispersi no.
Ho cercato di mantenere i nomi delle provincie che ho trovato nel censimento del 1936. Tranne uno. Latina. Che era chiamata Littoria.
Se potrà interessare, con più calma, essendo che non devo fare nessuna estrazione da assurdi database, ma dovrò utilizzare il documento indicato, si potranno fare mappe anche dei morti e dispersi dello stesso periodo ma suddivisi sapientemente nel documento da pre-armistizio e post-armistizio. Oltre che per sesso ecc.
3 Comments
Ciao a tutti.
Vi ricorderete di me per il mio progetto su militari caduti e dispersi della prima guerra mondiale.
Mi scuso in anticipo. Questo lavoro è BEN più raffazzonato, una sola mappa, spero impaginata decentemente, ma l’ho fatto oggi 24 aprile (in realtà è 01.07 del 25 Aprile mentre scrivo) post lavoro.
E’ stato molto più semplice realizzarlo perché non ho dovuto estrarre il numero di nominativi personalmente dal database come nella prima guerra mondiale ma mi sono affidato a delle fonti:
– Caduti e dispersi: Morti e Dispersi per cause belliche negli anni 1940 – 1945. Istituto centrale di statistica. Roma. 1957.
– Popolazione: VIII Censimento della popolazione italiana. 21 Aprile 1936. Volume III. Roma. 1937
Perché il censimento del 1936, perché era il più vicino hai fatti. Ovviamente in quei 4 anni sono nate nuove persone e sono morte delle persone, ma credo sia una stima comunque in generale affidabile.
Il problema principale di questo lavoro:
L’Istituto centrale di statistica ha utilizzato nei luoghi di nascita spesso province non ancora create al tempo dei fatti (Caserta) che infatti non erano nel censimento del 1936. La provincia di Caserta, ancora prima Terra di Lavoro, all’epoca del 1940-1945 era suddivisa tra diverse province quali Frosinone, Benevento, Avellino e Napoli. Queste aree quindi potrebbero avere dei problemi per il calcolo x 100.000 abitanti, poichè il censimento considera la provincia di Caserta dentro queste aree, il documento sui morti e dispersi no.
Ho cercato di mantenere i nomi delle provincie che ho trovato nel censimento del 1936. Tranne uno. Latina. Che era chiamata Littoria.
Se potrà interessare, con più calma, essendo che non devo fare nessuna estrazione da assurdi database, ma dovrò utilizzare il documento indicato, si potranno fare mappe anche dei morti e dispersi dello stesso periodo ma suddivisi sapientemente nel documento da pre-armistizio e post-armistizio. Oltre che per sesso ecc.
bravo, complimenti! Chissà perché la Lunigiana così martoriata
Grazie, ottimo lavoro. Qui potenzialmente ci sarebbero tante cose interessanti da sapere. Per esempio classifcarli per luogo in cui risultano morti/dispersi. Sui militari poi, se mai farai la distinzione post-8 settembre, sarebbe interessante avere una sotto-distinzione tra quelli inquadrati regolaramente nei reparti (quelli che fecero la prima resistenza ai tedeschi l’8 settembre in Italia, Corsica e Balcani, e poi il gruppo motorizzato, il CIL e i gruppi di combattimento etc) e i militari sbandati/sfuggiti alla cattura tedesca e in clandestinità che furon parte di gruppi partigiani e resistenziali (i cd. azzurri tipo gli Alpini di Mauri o il fronte militare clandestino di Montezemolo, ma penso che molti stavano pure nelle brigate “politiche”) . Di questi ultimi, chiamiamoli “partigiani militari”, sarebbe bello sapere il numero di combattenti oltre che di morti, perché oltre che in ITA decine di migliaia furono attivi nelle liberazioni dal nazismo di Yugoslavia, Francia, Grecia, e Albania, dando alla Resistenza italiana un particolare carattere internazionale, operante in patria e all’estero. C’è una collana di ben nove volumi di Resistenza dei militari italiani all’estero, voluta dal gen. Ilio Muraca.