Pro-Palestine banner at the Desio market, the police arrive: 430 euro fine for the beekeeper

https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/24_ottobre_16/striscione-pro-palestina-al-mercato-di-desio-arrivano-i-carabinieri-multa-di-430-euro-all-apicoltore-7c08956e-a16b-4070-a1e7-93b3c5b31xlk.shtml

Posted by mirkul

14 Comments

  1. Questa volta sono i Carabinieri e non la Digos, ma questi non hanno nulla di meglio da fare?

    Parliamone perché alla fine hanno ottenuto il loro scopo, l’apicoltore, per evitare di pagare una multa ogni volta, in attesa del ricorso, non esporrà più lo striscione.

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    *Da un punto di vista giuridico ci sarà eventualmente da discutere se la scritta «Stop bombing Gaza, Stop Genocide», rappresenti di per sé «messaggio violento, offensivo o discriminatorio», come recita l’articolo 23 del codice della strada, la cui violazione è stata contestata lunedì a un apicoltore comasco, Marco Borella, dopo aver esposto, sul suo banco a un mercatino di Desio, uno striscione che riassumeva il suo pensiero sulla questione palestinese.*

    *In attesa di eventuale ricorso al giudice di pace contro la sanzione da 430 euro (la cifra minima prevista da una norma molto ampia che disciplina la «pubblicità sulle strade e sui veicoli»), resta lo sfogo di Borella diffuso lunedì stesso ai microfoni di Radio Popolare. «È da un paio di mesi che sul banco dove espongo il miele appendo questo striscione — racconta —. Cosa che deve aver suscitato l’attenzione di qualcuno che non ha gradito, e così, sul posto, sono arrivati i carabinieri. Mi hanno chiesto di rimuoverlo, dicendo che facevo propaganda politica non autorizzata. Io mi sono rifiutato perché penso che la scritta in questione non violi i diritti di nessuno e non istighi a nessun tipo di odio. Al mio rifiuto, i militari hanno chiamato un loro superiore e mi hanno fatto la multa. Trovo che questo sia un caso di repressione del dissenso.* *Il mio vuole essere un messaggio di pace, esattamente l’opposto di quello che mi viene contestato, la mia opinione è che questa sia una guerra oscena, a cui bisogna porre fine».* 

    *Dal comando dei carabinieri di Monza confermano l’intervento, specificando che non è stata imposta la rimozione, anche se non è chiaro se sia avvenuta su iniziativa dei militari di pattuglia intervenuti al mercato di Desio, o a seguito di segnalazione da parte di qualcuno. Borella ha annunciato ricorso, ma ha aggiunto anche che, per non rischiare altre multe, difficilmente esibirà ancora lo striscione.*

    *«Una vicenda che lascia davvero basiti, un atto davvero grave perché va a ledere la libertà di espressione e di pensiero di ognuno. Un gesto umano, sociale prima ancora che politico, quello dell’ambulante, punito in maniera sconsiderata», hanno fatto sapere in una nota congiunta i segretari del Partito Democratico delle province di Monza e Brianza, e di Como Lorenzo Sala e Carla Gaiani. Commento al quale si uniscono anche gli attivisti di Brianza Rete Comune, che chiedono polemicamente se «un messaggio contro le bombe possa essere considerato un vero problema».*

  3. Idonthaveenoughfanta on

    Non riesco a leggere l’articolo, c’è qualche riferimento a quale legge è stata violata?

  4. Non mi sembra che quello striscione, ammesso che fosse proprio così senza pezzi aggiunti, possa contenere messaggi violenti, offensivi o discriminatori.

    Saranno felici gli elementi qui nel sub che vorrebbero vedere Gaza diventare un nuovo enorme parcheggio.

  5. CoercedCoexistence22 on

    Intanto lo striscione no-5G di un pirla a caso in campagna a Bedizzole (provincia di Brescia) è durato più di un anno

    Che coincidenza

  6. Greyhound_Oisin on

    Non entro in merito alla qustione perche non ho idea delle norme in merito.

    Però l idea di dovermi sorbire cartelloni su guerra e politica pure al mercato mi caverebbe la voglia di uscire di casa.

    C é un posto ed un momento per tutto.

    fosse anche stato un cartello pro ucraina il mio pensiero non sarebbe cambiato.

    Al massimo se uno proprio vuole appende una bandiera della pace e la finisce li.

    Per le manifestazioni ci sono le manifestazioni.

  7. Non si può più di niente, se vai contro il governo ti mandano le guardie a censurare e manganella