The problem
I want to open a discussion on a topic that I believe is crucial for the future of our country: the need for greater technological education in Italy. Unfortunately, many people do not really know how to use computers; instead of understanding the basic logic and fundamental principles, they often "they learn by heart" interfaces. This superficial approach not only limits their ability to solve problems autonomously, but also poses serious security risks.
Consider, for example, the dangers of online fraud. Those who do not understand how systems work are more vulnerable to phishing attacks and scams. Furthermore, the difficulty in distinguishing between real images and those generated by AI represents an additional risk: with the increase in fake news and digital manipulation, it is essential to be able to recognize and analyze information critically.
This technological skills deficit puts us at a competitive disadvantage in the global marketplace. Countries with a more digitally literate workforce can innovate faster and adapt better to market changes.
Second to last in Europe for IT skills
Open Source and Computer Science Education
Another important aspect is the low sensitivity towards open source, even among technology enthusiasts. Open source could represent an effective solution for many Italian users, reducing costs and promoting a democratic acquisition of skills. A significant example is Munich with the project LiMuxwhich demonstrated how a city can reduce costs and free itself from dependence on big tech by adopting open source software.
Imagine if Italy followed this path: we could save huge amounts of public money and, at the same time, train a generation of citizens with a solid technological culture. This requires a radical change in our educational system, however.
It would be appropriate to teach computer science in all schools in a serious manner, starting from elementary school with basic courses on the use of the PC, and then arriving at high school where operating systems, the functioning of the Internet and networks could be studied in depth, as well as providing some programming basics.
Only in this way can we hope to build a future where Italy is not only a country of technology consumers, but also of creators and innovators.
What do you think? How can we start this change?
L'analfabetismo informatico in Italia: riflessioni sullo stato attuale e su come combattere il problema
byu/italian_giga_chad initaly
Posted by italian_giga_chad
9 Comments
Ma “utilizzare internet in maniera complessa e diversificata” cosa vuol dire?
puoi complilare un “sillabo” con lo skillset minimo per non essere considerati analfabeti?Â
 o meglio, una sorta di scala di livelli? (so che é una schematizzazione imprecisa ma puó aiutare). Il primo passo per imparare una cosa é sapere che esiste, il secondo é sapere che serve e a cosa serve.
Tra l’altro, Linux ha vantaggi superiori a quelli economici. Linux é molto meno invasivo per la privacy delle sue controparti di Microsoft e Apple e Google.
TL:DR
a. Ho obbligato gli anziani a farsi spid, conto online, cazzi e mazzi, ora gli caco il cazzo che non sono abbastanza informatizzati.
b. Adesso li metto sotto per insegnargli a distinguere le immagini AI, una competenza che servira’ max per i prossimi 6-12 mesi. Poi torno a cacargli il cazzo pure su questo.
Quello che mi spaventa, più che i boomer, sono tutti i 23/24 enni che non sanno usare il PC. Non so dove si sia inceppato il sistema ma faccio colloqui con gente laureata che non sa cosa sia un pdf o Excel.
Piccolo appunto: la regione Veneto usa libre Office, non è sempre comodissimo quando scarichi i report dai loro portali e tu usi Excel
Per quanto riguarda l’uso dell’open source nella PA sono completamente d’accordo, senza neanche doversi fare l’SO come hanno fatto a Monaco; scegliere una distro esistente sarebbe già più che sufficiente. Per quanto riguarda i software pure, si possono usare quelli già esistenti e contruibire al loro sviluppo, o in casi specifici farli da 0 sempre sguendo i dettami dell’open source, che comunque mi sembra si faccia già col software della PA (vedi developers italia).
Per quanto riguarda l’insegnare Sistemi operativi e Reti in tutte le superiorei, stai sognando, impossibile. Già è molto se riusciremo a inserire dei corsi base Universitari che non siano Word ed Excell, pensa insegnare sistemi operativi alle superiori.
Tralasciando il fatto che trovo completamente inutile che tutti abbiamo delle basi di SO e Reti.
> Cosa ne pensate?
Come persona che lavora non me ne frega niente, meglio per me che ho queste competenze.
Oltretutto in Italia avere queste competenze evidentemente non serve a niente dato che un datore di lavoro pensa che 1500e al mese non sia uno stipendio da fame per una persona con una laurea.
Sogno un futuro in cui le aziende si sgozzano a colpi di rialzi per accaparrarsi chi sa fare le cose.
> Come possiamo avviare questo cambiamento?
Iniziare a premiare chi queste competenze le ha?
A parte i vari sarcasmi credo che sia il problema di una società in cui non va la pena far nulla se non il minimo sindacale, a meno di avere veramente voglia di fare.
il problema, per quel che mi riguarda, è piu ampio della solo informatica, stanno iniziando a mancare le capacità logiche di base e il senso critico, la maggior parte sono automi che cliccano dove gli viene detto e non si pongono domande, tutto è riportato nella vita reale.
prima di pensare a fargli usare un computer ad alcuni andrebbe insegnato a vivere, come puoi insegnare a riconoscere le fake news se non sanno neanche cosa sia una notizia?gente che legge gossip pensando di informarsi e che non va oltre i titoli, di qualsiasi cosa, fossero articoli, manuali, ecc
l’italia ha tutte le potenzialità per poter guidare il cambiamento, abbiamo menti geniali che potrebbero guidare la transizione ma non sono politici e quindi esclusi.
tu fai un progetto troppo informatico centrico, la scuola non deve solo insegnare a fare le cose, soprattutto nei primi anni, deve darti gli strumenti per capire come fare le cose, esempio stupido se fai il dba ma non conosci l’insiemistica non servi a niente, non saprai mai fare un join come si deve.
non vedo l’ora di vedere l’appalto da 10000 Miliardi alla Truffaldoni SRL per sviluppare ItaLinux
> esempio significativo è Monaco di Baviera con il progetto [LiMux](https://en.wikipedia.org/wiki/LiMux)
ogni volta che questo viene preso come esempio, vi avverto: PRENDETELA CON LE PINZE.
perchè il primo passaggio verso l’OPEN nel 2004-2007 era stato per motivi PURAMENTE politici.
Nel 2017-2020 si è tornati a Microsoft per motivi sia tecnici, sia politici.
Ora hanno solo “scelto di usare di più formati open”, ma non di usare linux o altro, forse di “riconsiderare il piano originale”. Anche qui per motivi politici, non tecnici.