Interesting analysis on the tourism job market, and in particular on the situation of low salaries due (mainly) to employers

https://www.ilpost.it/2024/08/21/stipendi-lavoratori-turismo/

Posted by eric_goth

5 Comments

  1. Dato che il tema è piuttosto sentito in questi lidi, e considerando anche il momento balneare, giro questa interessante analisi del Post sul mercato del lavoro turistico.

    Si evidenzia il particolare come gli stipendi siano molto bassi, e come il motivo principale siano i datori di lavoro (cosa che qua si è scritta più volte quando venivano fuori gli articoli “giovani fannulloni che non vogliono andare a lavorare nel settore turistico”, ma qui ci sono un po’ di numeri concreti).

    Alcuni passaggi interessanti (ma consiglio di leggere tutto l’articolo):

    >Gli stipendi italiani notoriamente crescono poco, in tutti i settori. Ma quelli dei dipendenti del turismo sono cresciuti molto meno rispetto ad altri: c’entrano ragioni strutturali del settore, ma anche il fatto che gli imprenditori abbiano deciso deliberatamente di non aumentarli nonostante abbiano assai rincarato i loro servizi.

    >[…] A questo si aggiunge però la mancata volontà delle imprese di far salire le retribuzioni a fronte di un aumento generale del costo della vita, e soprattutto a fronte di grossi rincari che le aziende del turismo hanno scaricato sui clienti.

    >Trezzi fa l’esempio degli alberghi. Dal 2012 i prezzi dei servizi ricettivi sono aumentati di circa il 60 per cento. Gran parte di questi rincari si sono visti negli anni successivi alla pandemia: inizialmente le strutture dovevano rifarsi dei mesi di inattività e dell’aumento dei costi per adattarsi alle regole sanitarie, e dopo ci sono state l’inflazione e la crisi energetica, che hanno fatto salire il costo delle bollette e i prezzi di praticamente tutto quello che serve a un albergo per restare in funzione, dal cibo per la colazione ai detersivi per pulire le stanze. L’aumento delle loro tariffe è stato però ben più alto dell’inflazione generale, che nello stesso periodo è stata cumulativamente del 23 per cento: significa che gli alberghi hanno aumentato i loro prezzi due volte in più rispetto a quanto successo all’economia in generale, e rispetto a quanto sarebbe giustificato dall’aumento dei costi.

    >In sintesi, mediamente, gli operatori turistici hanno aumentato i loro profitti, tenendo però fermi gli stipendi dei dipendenti.

    >A luglio di quest’anno è stato firmato il rinnovo del principale contratto collettivo del settore del turismo […] Sono aumenti tutto sommato esigui, intorno ai 200 euro lordi mensili in tre anni […] gli stipendi sono stati fermi per otto anni, in cui complessivamente c’è stata un’inflazione complessiva del 20 per cento: significa che con quest’ultimo aumento i dipendenti non recuperano neanche i rincari del costo della vita.
    […] Secondo Trezzi è però abbastanza emblematico che nelle contrattazioni nazionali il sindacato non sia neanche riuscito a ottenere l’adeguamento all’inflazione, che «è proprio il minimo di ciò che un sindacato dovrebbe ottenere».

  2. Anche perché non c’è molta contrattualistica ufficiale che negli anni é aumentata, come nel metalmeccanico che con gli adeguamenti e quant’altro quei soldi in più nella busta li ha messi comunque.

  3. > L’aumento delle loro tariffe è stato però ben più alto dell’inflazione generale (…) in sintesi, mediamente, gli operatori turistici hanno aumentato i loro profitti, tenendo però fermi gli stipendi dei dipendenti.

    Basta questo a dire tutto. Settore pieno di ladri più di altri, come d’altronde quello della ristorazione, con cui in parte si sovrappone.

    La tendenza è tristemente mondiale comunque. Qualsiasi corporazione ha aumentato i prezzi di tutto negli ultimi anni ben oltre gli aumenti delle spese e finché noi consumatori ci adattiamo a prenderla nel culo con sempre meno vaselina, loro sfregano le mani e fanno profitti.

    Tornando allo specifico italiano comunque, i risultati si vedono anche nel breve termine. Più gente che si lamenta, meno italiani che vanno in vacanza (quest’anno ho visto quasi più fiorentini che turisti a Firenze d’agosto) e gente che in generale finisce a spendere meno su tutto. Finiremo nel ristagno completo tempo una decina d’anni.

  4. Tutti i dati presentati credo siano quelli tracciabili. Considerato l’enorme nero secondo me la situazione è ancora peggiore di come viene dipinta.