Why it is important to talk more and better about “gender urbanism”

https://www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a61481969/urbanistica-di-genere-donne-discriminate-citta/?utm_source=pocket-newtab-it-it

Posted by guardaltrove

10 Comments

  1. Io no ho mai avuto l’impressione che l’urbanistica fosse proggettata per i maschi con le ragazze al massimo “appendici” degli stessi, anzi, con i regolamenti per i disabili mi sembra anche inclusiva.

    Voi avete mai pensato “Questa città non è proggettata per le donne?”

  2. Giusto, parcheggi più larghi così anche le donne riescono a parcheggiarci /s. Mi sembra l’ennesimo articolo frutto del troppo benessere, sopratutto visto lo stato dell’ urbanistica in generale in Italia, con incroci a raso letali, piste ciclabili a singhiozzo, parcheggi a raso in zone scolastiche, etc…

  3. CultureContent8525 on

    Io ho letto l’articolo ma al dilà delle supercazzole non c’e’ un esempio strutturale che sia uno di qualcosa che sia stato progettato per la “mascolinità tossica” e che vada riprogettato per l’inclusività. Non si capisce a cosa si riferiscano nello specifico, parlano in generale di urbanistica, ma pare che l’unica cosa a cui siano interessate è il fatto che non si siano mai differenziati i dati per genere parlando di urbanistica, e sinceramente non vedo casistiche in cui le donne possano avere necessità urbanistiche diverse dagli uomini.

  4. Ogni giorno una femminista si sveglia e apre una pagina a caso del dizionario per decidere cosa la opprime

  5. Xyz1234qwerty on

    Urbanisticamente parlando quale differenza c’è tra un uomo ed una donna?

    La città deve essere adatta per i suoi fruitori: pedoni, ciclisti, automobilisti, disabili, bambini, etc

    Non capisco che ulteriore divisione per genere andrebbe fatta.

  6. torta_di_crema on

    Non c’entra ma quando sono all’autogrill provo tristezza a vedere che le donne devono fare la fila per il bagno mentre noi uomini espletiamo la pratica in due minuti grazie all’orinatoio (che ricordiamo è così comodo che in giappone lo hanno persino in alcune case di campagna)

  7. > La presenza di scale, porte girevoli, tornelli, senza che ci siano ascensori e scale mobili come alternative, per esempio, rendono i movimenti difficili per tutti coloro che si muovono con passeggini, carrozzine, sedie a rotelle o altri accompagnamenti.

    Questo l’unico esempio che trovo in un articolo lungo fin troppo.

    Ma se nel 2024 vogliamo l’eguaglianza dei sessi, i passeggini e le carrozzine non devono usarli anche i papà?

    Quindi parliamo di architettura accessibile per genitori e disabili, e non di genere