No revolution, the Vatican is moving in the wake of tradition, but by applying to the everlasting truths the “discernment” dear to Francis, it introduces novelties that are circumstantial, yet substantial. It does so in a vademecum of the Pontifical Academy for Life, the Piccolo lessico del fine vita, published by the Libreria editrice vaticana and delivered yesterday morning to the Pope by Monsignor Vincenzo Paglia

The fundamentals do not change. The glossary of less than a hundred pages, developed by some members of the Pontifical Academy, reiterates the no to euthanasia as to therapeutic obstinacy, relaunches palliative care, reaffirms the defense of life and underlines the centrality of the person. From lemma to lemma, however, the Pontifical Academy for Life opens up glimpses, as it had already done in recent months on medically assisted procreation and contraception.

https://www.fanpage.it/attualita/lapertura-del-vaticano-sul-fine-vita-no-a-eutanasia-ma-possibile-sospendere-alimentazione-e-idratazione/

Posted by giuliomagnifico

5 Comments

  1. giuliomagnifico on

    È già qualcosa… tra 9999.9999 anni forse anche il Vaticano si “civilizzerà”.

    Che poi, il Vaticano, perchè influisce ed influenza così tanto sull’Italia?! Non mi sembra che, che ne so, l’Andorra o il Liechtenstein vadano ad intromettersi nelle leggi di Svizzera o Spagna. (ovviamente è una provocazione, però…)

    Se volete tutto l’articolo (credo ci sia il paywall, ma non c’è molto altro di interessante):

    >Non è più il tempo dell’intransigenza, delle barricate del cardinale Ruini contro il biotestamento, degli anatemi nei confronti dei politici cattolici che collaboravano al “male minore” in materia di bioetica. La Santa Sede apre al confronto su una legge sul suicidio assistito e allarga le maglie del magistero sulla sospensione di alimentazione e idratazione artificiali.
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    >Magistero e discernimento
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    >Nessuna rivoluzione, il Vaticano si muove nel solco della tradizione, ma applicando alle verità sempiterne il «discernimento» caro a Francesco introduce novità circostanziate, eppure sostanziali. Lo fa in un vademecum della Pontificia accademia per la vita, il Piccolo lessico del fine vita, pubblicato dalla Libreria editrice vaticana e consegnato ieri mattina al Papa da monsignor Vincenzo Paglia, il presidente dell’organismo della Santa Sede responsabile delle questioni bioetiche.
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    >Le altre aperture
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    >I fondamentali non cambiano. Il glossario di meno di cento pagine, elaborato da alcuni membri dell’accademia pontificia, ribadisce il no all’eutanasia come all’accanimento terapeutico, rilancia le cure palliative, ribadisce la difesa della vita e sottolinea la centralità della persona. Di lemma in lemma, però, la Pontificia accademia per la vita apre spiragli, così come aveva già fatto nei mesi scorsi sulla procreazione medicalmente assistita e la contraccezione.
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    >Un approccio diverso
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    >È da qualche anno, del resto, che la Santa Sede ha mutato approccio. Se all’epoca di Benedetto XVI i “valori non negoziabili” erano una linea rossa, sotto Francesco l’obiettivo della difesa della vita rimane — dal concepimento all’ultimo respiro senza dimenticare, ad esempio, i migranti che muoiono in mare — ma passa dal dialogo con la politica e la scienza. A inizio 2022 sulla Civiltà cattolica padre Carlo Casalone — gesuita e medico, ora tra gli autori del Piccolo lessico — promuoveva l’idea di una legge sul suicidio assistito quale «argine di fronte a un eventuale danno più grave», ossia il referendum sull’omicidio del consenziente proposto dall’associazione Luca Coscioni e poi cassato dalla Corte costituzionale. Nei mesi scorsi, suscitando ilo malumore dei settori cattolici più conservatori, da Vaticano e Cei si sono levate voci in sostegno della esortazione che la Corte costituzionale ha indirizzato a una politica incapace di legiferare sul tema. Ora il libriccino vaticano, molto focalizzato sul dibattito italiano, sottolinea che nutrizione e idratazione artificiali non sono «semplici procedure assistenziali e il medico è tenuto a rispettare la volontà del paziente che le rifiuti con una consapevole e informata decisione». Viene citata una dichiarazione del 2007 della congregazione per la Dottrina della fede, molto più restrittiva, per chiosare che essa possiede una «validità generale, che però chiede di essere declinata con discernimento nei casi concreti».
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    >Il nodo di una nuova legge
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    >Quanto al testamento biologico, l’accademia pontificia ricorda come esempio positivo la legge italiana del 2017 e inserisce in appendice del volume il modulo per la compilazione delle Disposizioni anticipate di trattamento. Si ribadisce la «illiceità morale» del suicidio assistito, ma «possono emergere ragioni per interrogarsi se, in determinate circostanze, possano ammettersi mediazioni sul piano giuridico in una società pluralista e democratica, in cui anche i credenti sono chiamati a partecipare alla ricerca del bene comune che la legge intende promuovere». In questo senso, i credenti sono chiamati a «contribuire a individuare un punto di mediazione accettabile fra posizioni differenti».

  2. È vero da decenni, titolo privo di senso. La dottrina distingue l’evitare l’accantonamento terapeutico dal suicidio assistito.