Ho utilizzato il database EDH (Epigraphic Database Heidelberg) per creare questo grafico a barre per secolo delle epigrafie contenute nel database.
Il database si pone l’obiettivo di riunire le epigrafie latine e greche delle province dell’impero romano. Al momento ha più di 80.000 epigrafie. In questo grafico ve ne sono riassunte più di 60.000, cioè quelle a cui è stata attribuita una data.
Come scritto nelle note del grafico, c’è un grande MA, in questo grafico. La maggior parte delle epigrafie non sono databili in un anno preciso ma in un intervallo di anni più o meno ristretto (generalmente massimo 1 secolo). Io da profano quale sono ho utilizzato il metodo più semplice per classificarli, cioè il valore centrale dell’anno. Se un epigrafia era datata 150 – 300, il suo valore centrale è il 225 e quindi rientrerà nel III secolo d.C.
Non sono uno storico (sigh) ma solo appassionato, infatti sono uno statistico anche se non si direbbe dalla semplicità del grafico che ho fatto, ma l’ho fatto a tempo perso.
Il motivo per cui l’ho fatto è stata per pura curiosità su una frase detta da Barbero, per cui la sempre maggiore diffusione del Cristianesimo nell’impero ha fatto diminuire la fonte dell’epigrafia in favore della pergamena medievale. L’epigrafia rimane una delle fonti, se non la fonte principale, oltre ai cronisti dell’epoca, delle informazioni sull’impero romano (vedasi ad esempio l’aumento dei contigenti barbareschi dentro l’esercito imperiale. Oltre che dai cronisti è stato ipotizzato dagli storici proprio attraverso le lapidi e dai nomi dei soldati, spesso con un nominativo romano e uno barbaro, oppure “troppo” romano per non essere un barbaro romanizzato)
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Ho utilizzato il database EDH (Epigraphic Database Heidelberg) per creare questo grafico a barre per secolo delle epigrafie contenute nel database.
Il database si pone l’obiettivo di riunire le epigrafie latine e greche delle province dell’impero romano. Al momento ha più di 80.000 epigrafie. In questo grafico ve ne sono riassunte più di 60.000, cioè quelle a cui è stata attribuita una data.
Come scritto nelle note del grafico, c’è un grande MA, in questo grafico. La maggior parte delle epigrafie non sono databili in un anno preciso ma in un intervallo di anni più o meno ristretto (generalmente massimo 1 secolo). Io da profano quale sono ho utilizzato il metodo più semplice per classificarli, cioè il valore centrale dell’anno. Se un epigrafia era datata 150 – 300, il suo valore centrale è il 225 e quindi rientrerà nel III secolo d.C.
Non sono uno storico (sigh) ma solo appassionato, infatti sono uno statistico anche se non si direbbe dalla semplicità del grafico che ho fatto, ma l’ho fatto a tempo perso.
Il motivo per cui l’ho fatto è stata per pura curiosità su una frase detta da Barbero, per cui la sempre maggiore diffusione del Cristianesimo nell’impero ha fatto diminuire la fonte dell’epigrafia in favore della pergamena medievale. L’epigrafia rimane una delle fonti, se non la fonte principale, oltre ai cronisti dell’epoca, delle informazioni sull’impero romano (vedasi ad esempio l’aumento dei contigenti barbareschi dentro l’esercito imperiale. Oltre che dai cronisti è stato ipotizzato dagli storici proprio attraverso le lapidi e dai nomi dei soldati, spesso con un nominativo romano e uno barbaro, oppure “troppo” romano per non essere un barbaro romanizzato)